Larissa Tomassetti estrapola dal contesto del mondo naturale un dettaglio, uno scorcio, una prospettiva che poi elabora con assoluta libertà sulla tela: conduce da qualche tempo una ricerca serrata sul tema della percezione, così come si configura nel rapporto tra il soggetto che guarda e la realtà indagata.
Nella sua pittura si riconoscono diversi apporti espressivi che vanno dalla stesura classica all’uso di qualsiasi strumento adatto a dislocare il pigmento e a tracciare segni, che sono la nervatura del quadro anche quando la superficie, di primo acchito, presenta una sottile pellicola cromatica piatta.
C’è nell’opera di quest’artista il segno di una forte adesione alla logica del colore come fatto portante dell’evento creativo, strettamente connessa peraltro con la luce, che è uno dei punti di partenza e di arrivo per ogni realizzazione. Spesso lascia intravedere “sottopelle” la traccia di un paesaggio, rivelato da un orizzonte dove si congiungono terra e cielo.
Enzo Santese
Un compito pittorico interessante è quello di consentire risultati casuali e di dirigerli allo stesso tempo. (LT)